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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



domenica 20 dicembre 2015

Librerie e libri

Qualche giorno fa ero sul tram, stavo andando verso il centro di Milano e a una fermata ho notato una libreria di cui avevo sentito parlare, la libreria Verso; sono scesa al volo per farci un giro, sono uscita dopo 20 minuti con diversi acquisti - solo la minima parte di quelli che avrei voluto fare.
L'idea della libreria la espone in questo video Andrea Gessner, confermo l'atmosfera accogliente e anche la qualità della selezione: metà almeno dei libri li avrei voluti leggere, e un'altra parte li avevo già letti o posseduti.


Oltre a uno spazio dedicato ai bambini c'è anche una bella sezione dedicata ai fumetti nel piano superiore - e di fumetti se ne vedono anche in vetrina, là dove ho notato e preso "Il cane che guarda le stelle" di Takashi Murakami (lo trovate ad appena 1 € in formato ebook, se volete): disegno con qualche pecca ma storia bellissima (confesso che ho pianto come una fontana).
Ho preso i due libretti de L'Orma solo per la particolarità della confezione (che è in pratica un ricercato "piego di libri", non so se rischia di non arrivare a destinazione - visto il disinteresse per certe cose forse sì, chi lo sa). La selezione delle lettere di Leopardi non mi sembra di grandissimo interesse, quelle di Kafka devo ancora leggerle.
Per il periodo natalizio nella libreria c'era un angolo dedicato ai libri a tema, tra i soliti gialli e altre cose non molto interessanti (a mio gusto) la mia attenzione è stata attirata da un librettino di Claude Lévi-Strauss, "Babbo Natale giustiziato", breve saggio su un fatto di cronaca avvenuto nel 1951, l'esecuzione simbolica di un Babbo Natale sul segrato della cattedrale di Digione: molto interessante.



E per quanto riguarda gli ebook? La lettura digitale? Cercando il video sulla libreria Verso ho trovato un altro video su un'altra libreria milanese, lo spazio Open (non ci sono mai stata): anche qui c'è un bar, libri, ma anche spazi e device per la navigazione e la lettura digitale. Nel video le persone intervistate sottolineano l'esigenza di integrare i due mondi - cartaceo e digitale; si osserva che si leggono meno libri ma non meno testi, adesso divisi e sparsi tra siti, app, ebook (è un bene? è un male? chi lo sa).
Intanto segnalo un paio di ebook usciti da poco di scrittori che seguo da un po' di tempo: uno è il racconto di Sergio Donato "Tutti sono nessuno" (Sergio racconta qui come è approdato negli Zoom Feltrinelli), l'altro è "Bric-à-brac - sette storie di altri tempi" di Chiara Prezzavento.
Trovati in giro e non letti (e chissà mai se riuscirò) altri ebook che mi sembrano interessanti: "Gilliamesque", l'autobiografia di Terry Gilliam; "Futuri dimenticati" di Rudyard Kipling; "Hai un cane? È lui che ti ha scelto(a)" di Yona Friedman; "Solo il mimo canta al limitare del bosco" di Walter Tevis; "Città di concentramento" di James Graham Ballard.

Buone letture e buone feste.

sabato 5 dicembre 2015

Varie -82

 
Un mio vecchio disegno del 1988

lunedì 23 novembre 2015

Tempo, percorsi ed esperienze

Tanti di noi oggi sembrano avere meno tempo per tutto, e il tempo che rimane "libero" è sempre più parcellizzato, frullato in mezzo alla navigazione tra notizie, mail, social, video, immagini. In questo periodo sto cercando di ritrovare un ritmo che dia un senso a questo frullato, di ridare tempo al lavoro, di cercare di non disperdere energie che con l'età è sempre più difficile recuperare.
Confesso che la preparazione al corso di Manga Studio mi ha impegnato più del dovuto, e certo il fatto che fosse per me una prima volta mi ha spinto a dedicare più tempo del normale a ripassi di manuali e tutorial (se sia poi servito davvero non so). Del tempo non dedicato al lavoro però non mi pento, l'esperienza è stata molto bella e ho conosciuto delle persone simpatiche e interessanti; posso certamente migliorare le mie capacità espositive, e qualche punto del programma avrei potuto approfondirlo meglio, ma sono abbastanza sicura di avere trasmesso delle nozioni e di aver fatto venire voglia di usare al meglio il programma, che ha tante possibilità. Ringrazio l'Associazione Autori di Immagini che mi ha invitato a tenere il corso e in particolare Benedetta, il mio referente, che mi ha aiutato e assistito (qui potete vedere alcune delle sue creazioni con la carta).


Il tempo parcellizzato rischia di far diventare tutto superficiale, distratto, più cose leggiamo e guardiamo e meno capiamo. Non è facile rinunciare alla quantità e soprattutto selezionare ciò che più ci interessa.
Ho già linkato in un post passato Slow News, un sito-newsletter che cerca di selezionare per noi notizie che meritano di essere approfondite, da leggere senza troppa fretta; sempre grazie a loro scopro il sito This., un social dove è possibile condividere con chi ci segue un solo link al giorno: il massimo della sintesi e della selezione (mi trovate qui - è un sito dominato dalla lingua inglese e dove manca ancora una funzione di ricerca utile).
Il problema del navigare - anche solo per cercare delle informazioni mirate - è che è facile prendere strade laterali, vicoli, incroci che portano ad altro. Ad esempio ieri mi sono imbattuta nello Slow Reading Manifesto di Antonio Tombolini, che in parte riporta la preoccupazione per la  "tendenza alla fruizione veloce velocissima, allo zapping, al rimbalzo frenetico da un contenuto all’altro che il digitale e la rete hanno reso d’un tratto così agevole" (ma non è un appello "passatista", poichè "...È là, nel dominio del digitale e della rete, proprio là dove lo Slow Reading rischia l’estinzione, che va cercata e fatta crescere la sua possibile salvezza: è l’ebook, o meglio, può essere l’ebook il futuro possibile del libro e delle buone letture ai tempi della rete").
Tra l'elenco di letture formative di Tombolini mi sono imbattuta in un nome che non avevo mai sentito, von Grimmelshausen; sono andata a vedere chi era, venendo così a conoscenza del suo libro più famoso, L'avventuroso Simplicissimus, trovandone anche un riassunto in questo sito e l'ebook in vendita qui.
Insomma, è più forte di me, ogni volta che trovo qualcosa che mi incuriosisce parto con ricerche e navigazioni e deviazioni, non è facile trovare un metodo per fermarsi e limitarsi.

lunedì 9 novembre 2015

Fumetti, ebook, e poi "Leggeteli per me (2)"

Le novità della casa editrice Sergio Bonelli Editore sono davvero tante ultimamente, se siete interessati credo sarà utile guardarsi su Youtube questo incontro avvenuto a Lucca Comics di ben 2 ore.
Io in particolare segnalo la ristampa di "Greystorm. Il conquistatore" in 3 volumi cartonati che raccolgono la dozzina di albi usciti in edicola pochi anni fa: autori Antonio Serra e altri sceneggiatori, Gianmauro Cozzi come copertinista e diversi disegnatori - tra cui Simona Denna e Francesca Palomba.

Dal mio Tumbrl "Fumetti senza fine"

Un resoconto da Lucca di Matteo Stefanelli: "20 frammenti dal diario di una Lucca Comics (quasi) normale".

In edicola arriva un Diabolik nuovo in una miniserie da 4: DK è scritto da Gomboli e Faraci, disegni di Giuseppe Palumbo e copertina di Matteo Buffagni; 72 pagine tutte a colori.

Mancano pochi giorni alla chiusura delle iscrizioni al Corso base di Manga Studio che terrò a Milano questo fine settimana: qui tutte le info.
Uno degli assidui frequentatori del gruppo Manga Studio e Clip Studio Paint su Facebook è Cristiano Corsani, in arte Cryx: da informatico e amante dei fumetti ha pensato bene di disegnare una singolare autobiografia dove il filo conduttore è l'evoluzione della tecnologia informatica e dei videogiochi. L'evoluzione della specie è un albo a fumetti molto piacevole da leggere e ben narrato (un'altra prova di Cryx disegnatore la trovate qui).


Mondo ebook
Da un po' di tempo non parlo di ebook ed editoria digitale in genere, le ultime notizie si soffermavano su un rallentamento (o addirittura arretramento) delle vendite di ebook. Non ho conservato articoli precisi in merito ma credo che in questi casi sia difficile leggere bene i dati avendo cura di osservare tutti i vari ambiti.
C'è comunque chi afferma che  "l'ebook non è una moda passeggera", e chi afferma che "Il futuro degli eBook è sugli smartphone"; intanto Amazon apre la sua prima libreria (fisica) a Seattle, e a Milano viene inaugurato il servizio Prime Now con consegna in un'ora.

Il blog di Way to ePub consiglia un ebook di un'opera di Mark Twain del ciclo di Tom Sawyer, una forse delle meno note: "Tom Sawyer abroad" è stata tradotta in altri tempi con titoli diversi, ma adesso si può trovare in ebook col titolo di Tom Sawyer in viaggio, edito da Landscape Books. Lo segnalo anche perchè la storia è presente in un libro che io lessi da ragazzina, e mi piacque veramente molto: "Le nuove avventure di Tom Sawyer" nell'edizione Mursia che potete vedere qui .

Leggeteli per me (2)...
...che io di tempo non ne ho! Cose interessanti uscite in ebook (e non) e che mi piacerebbe leggere:
  • Questo lo segnalo anche perché finalmente c'è anche il nome del traduttore, Giorgio Arosi: Grandi speranze è un classico di Charles Dickens che non ho letto 
  •  Napoli, Belle Époque di Francesco Barbagallo sembra interessante - e si va a legare con il tema del periodo della Prima Guerra Mondiale, che ha rappresentato per certi versi la fine di un mondo
  • Teatro grottesco di Thomas Ligotti - non sono sicura sia il mio genere, ma mi attira
  • Chi era veramente Robespierre? Ho letto troppo poco del periodo della Rivoluzione
  • Finalmente in ebook, che il cartaceo in versione economica ha dei caratteri fitti e minuscoli: Il filo e le tracce. Vero, falso, finto di Carlo Ginzburg
  • Quanto mi piacerebbe poterlo leggere: Primo Levi di fronte e di profilo di Marco Belpoliti 
  • Una misteriosa catastrofe, ma anche l'occasione di una riflessione antropologica e sociale:  L'enigma del lago rosso  di Frank Westerman

martedì 3 novembre 2015

Manga Studio, Blunt Talk, Netflix, ecc.

Non manca molto per le date del corso su Manga Studio che terrò a Milano, lo ricordo ancora una volta (mi sto preparando rivedendo video tutorial e rileggendo manuali, ci tengo molto): 14 e 15 novembre, 16 ore in tutto (!).


In questo periodo sto usando un vecchio Acer portatile con su Vista, causa morte apparente del mio iMac, quello che aveva problemi con il monitor che si "spegneva". Per il Mac ipotizzo la rottura dell'alimentatore, ma non mi decido ancora a portarlo da qualche assistenza perché non mi fido molto: anni e anni fa, quando avevo un MacBook Pro, dovetti far cambiare lo schermo, in garanzia, ma quello che mi misero su, evidentemente ricondizionato (male) ripresentò lo stesso difetto dopo un paio di mesi, a garanzia scaduta (e no, i pezzi di ricambio non avevano la garanzia: ricambiarlo ancora mi sarebbe costato davvero molto, optai per un monitor esterno).
Tornare su Windows dopo tanti anni è stata dura: un sacco di problemi, tempo perso tra reinstallazioni e aggiornamenti, e così via; per fortuna la maggior parte del lavoro fumettistico la sto svolgendo su carta.

Ho l'impressione che la serie tv Blunt Talk non abbia colpito molto, non trovo recensioni in giro, e quindi vi linko la pagina su IMDB. Io la trovo strepitosa, con un grande Patrick Stewart ma soprattutto con un cast molto azzeccato e affiatato.  Il confronto ironico tra mondo americano e inglese è una fonte da cui si attinge copiosamente, ma qui c'è un sottofondo di umanità che invece non trovo spesso. Secondo me serie davvero sottovalutata.
A proposito di Blunt Talk la coppia Blunt-Chandler parla spesso dei loro trascorsi durante la guerra delle Falkland, che anzi ha originato il loro indissolubile legame. Mi chiedevo quanti oggi ricordano quella guerra - soprattutto gli under 40; e per caso mi sono imbattuta in questo video di Alessandro Barbero, che parla delle fasi che portarono a quella guerra. Magari può interessare qualcuno (io ricordo abbastanza bene quel periodo).



Mi sono iscritta a Netflix il giorno dopo il suo sbarco in Italia, per curiosità (e perché disiscriversi dopo il periodo di prova è facile). Non ho esperienza di piattaforme come Sky, o Mediaset Premium, o altro; non ho neanche la parabola. Quel che posso vedere legalmente è molto poco, e poco soddisfacente - in special modo se non posso sentire l'audio originale con annessi sottotitoli (ormai non posso più senza, o quasi).
La tariffa base di 8 € sarebbe adatta per me, che non sento il bisogno di una visione in HD, quella in SD mi sembra decente, specie se si vede Netflix su tablet o portatili.
Ci si può disiscrivere in qualsiasi momento (non so come funzioni con i concorrenti), la visione è ottima, senza problemi (almeno per me che ho una buona linea), è comodo avere in home page e in apertura gli episodi che si stanno vedendo, pronti a ripartire dall'ultimo punto visto; il contro per adesso è il catalogo limitato, anche se comprensivo di serie interessanti (oltre a cartoni animati e diversi documentari non male).
Vedremo come andrà nel futuro, per adesso sto recuperando serie che avrei voluto vedere e che mi ero persa, ho anche chiesto consiglio per quanto riguarda  Doctor Who, presente con le 8 stagioni "moderne" (non la nona e ultima), di cui ho visto a caso diversi episodi, probabilmente non i migliori.
Ecco, un grande esperto di Doctor Who (ma anche di tante altre cose) è il disegnatore Giacomo Pueroni, che mi ha fatto una piccola selezione di episodi da guardare; Giacomo sta attraversando un periodo molto difficile della sua vita, lo penso sempre con affetto, ammirando il suo coraggio e la sua forza di volontà, ma capendo benissimo i momenti di scoramento. Potete leggere le sue riflessioni su questo blog.

mercoledì 28 ottobre 2015

Mio ultimo lavoro in edicola (e altre notizie fumettose)

Mentre mezzo mondo fumettistico è a Lucca io me ne sto a casa cercando di recuperare del tempo perduto, motivo per cui sto trascurando il mio blog (ma non il gruppo Facebook su Manga Studio e Clip Studio Paint che ha superato i 1000 iscritti - qui il video tutorial che ho composto per l'occasione).
In edicola potete trovare l'albo n. 35 di Agenzia Alfa (Sergio Bonelli Editore) che all'interno contiene diverse storie unite da un filo rosso e una protagonista, Kay, la figlia adottiva (mutata e telepate) di May Frayn e Branko, due agenti Alfa; una delle storie è disegnata da me e scritta da Mirko Perniola - ne ho iniziato a parlare ormai 5 anni fa!, qui, postando la prima tavola.
Ebbene sì, la storia di Mirko (che ha dei toni da "commedia d'azione") ha avuto una storia ostacolata da vari stop produttivi (per sopraggiunti miei impegni "più urgenti"- sempre all'interno della Bonelli ), e l'ultimo gruppo di tavole è stato disegnato pochi mesi fa. Nel complesso credo che il lavoro sia venuto bene, considerata la distanza di tempo intercorsa tra le prime tavole e le ultime (più altri problemi "tecnici" dovuti al digitale e a differenze di formato - ho iniziato con Manga Studio 4 Debut e ho finito con Clip Studio Paint 5 EX).
Qui qui  e qui potete leggere vecchi post dove parlavo di questa storia, con tavole e disegni a corredo.


Segnalo un paio di uscite bonelliane: il nuovo mensile Morgan Lost, scritto da Claudio Chiaverotti, e la miniserie Hellnoir scritta da Pasquale Ruju e disegnata da Giovanni Freghieri.

Diversi appassionati del personaggio di Nathan Never hanno prodotto un corto visibile anche su Youtube.

"Frontera!" l'avevo segnalato nel post precedente, ma qui potete leggere una bella intervista al disegnatore Mario Alberti.

Qui invece alcune delle belle tavole di "Orfani: Nuovo Mondo" colorate superbamente da Annalisa Leoni (storia di Recchioni e Vanzella, disegni di Gigi Cavenago).

Infine un articolo di Wally Rainbow che segnala questo interessante progetto di un corto d'animazione "tradizionale" - ma mica tanto poi: qui si può sostenere Nippy13, l'autore.

lunedì 5 ottobre 2015

Consigli di lettura

"Utili sputi di riflessione (Aforismi sulla vita e altri parti del corpo)" è un libro che raccoglie battute e aforismi di Moreno Burattini, sceneggiatore e curatore di Zagor da tantissimi anni, ma anche scrittore, critico, autore teatrale.
La maggior parte di questi brevi testi è apparsa sull'account Twitter di Burattini (e anche su Facebook) nel corso di qualche anno, ma in questo libro sono raccolti comodamente per argomento (qualche esempio: "Inferno", "Innamorarsi", "Internet", "Investigatori", Inutilità", e così via per ogni lettera dell'alfabeto). 
Il libro è arricchito da diverse illustrazioni realizzate da fumettisti noti, tra cui Lucio Filippucci che ha realizzato la copertina.
Qui qualche informazione in più da parte dell'autore, che sotto il nome di Utili sputi di riflessione ha anche un blog letterario dove sono raccolte le sue recensioni dai tanti libri che legge (ancora non riesco a capire dove trovi il tempo di fare tutte le cose che fa).
Ho letto un po' del libro di Moreno saltando qui e là, come lui stesso ha suggerito di fare, incontrando a volte aforismi davvero divertenti o surreali, a volte riflessioni più dirette e semplici; qualche volta non mi sono trovata tanto d'accordo su certi punti di vista, ma è sempre da apprezzare la sincerità e la pacatezza con cui Moreno presenta il suo sguardo sul mondo, la sua ironia (e autoironia), la sua umanità.

"Utili sputi di riflessione" di Moreno Burattini - Allagalla EditoreTorino

"Frontera!" è una storia di Tex pubblicata nella collana che ha visto uscire 6 mesi fa la storia di Eleuteri Serpieri,  "L'eroe e la leggenda"; Mauro Boselli è lo sceneggiatore e Mario Alberti il disegnatore, e anche in questo caso ci troviamo di fronte a un albo cartonato a colori e di grande formato, stampato su carta lucida, in vendita in edicola.
Su Fumettologica trovate le prime 8 pagine, basterà darci un'occhiata per rendersi conto della qualità del lavoro di Mario Alberti, che ha portato tutta la sua esperienza e sensibilità per un tipo di tavola "alla francese" - con layout libero, ritmo e inquadrature inusuali per il Tex della serie mensile.
Il prezzo di euro 8,90 è parso eccessivo ad alcuni lettori - forse abituati quasi esclusivamente al fumetto italico in bianco e nero - mentre per altri questo "non è Tex". 
Mi astengo dai commenti, dico solo che se amate il fumetto (di ogni tipo) questa è l'occasione di vedere un Tex diverso.

Tex: "Frontera!" di Boselli e Alberti - ©Sergio Bonelli Editore

"Catarsi" di Luz non è un albo facile: qui si capisce meglio della lettura di tanti articoli e racconti sulla strage di Charlie Hebdo cosa è stato quell'avvenimento per chi l'ha vissuto, in particolare per chi è sopravvissuto ai suoi amici e colleghi.
Meglio di me scrive Boris Battaglia di questo libro in un articolo su Fumettologica: "quello di Luz non è un libro qualsiasi, è – in modo persino più estremo di come lo è il fumetto – forma e contemporaneamente materia. Non è solo il racconto della disperazione del suo autore. È quella disperazione. "

"Catarsi" di Luz - Bao Publishing

domenica 20 settembre 2015

Varie -81

Per diversi motivi sto postando poco, e continuerò ancora per altri giorni, per vicende personali. Questo post l'avevo nelle bozze, avrei dovuto scrivere le presentazioni dei vari articoli ma lo pubblico lo stesso così, credo si intuisca lo stesso l'argomento.

venerdì 4 settembre 2015

La mia vacanza raccontata in foto

La mia solita settimana dai genitori, chiamiamola vacanza per comodità (sono stata bene, e ho staccato dal lavoro, ma non posso dire di essermi proprio riposata).
Considerazioni sparse durante il viaggio e il soggiorno ad Anguillara:
  • Non so a voi, a me non sembra normale che i parcheggi nelle aree di servizio e di sosta siano in buona parte scoperti, senza alcun punto in ombra o al riparo - d'estate poi in poco tempo le auto diventano dei forni. Con tutti i soldi che ci lasciamo qualcosa in più si potrebbe fare.
  • Mi ero portata colori, pennelli, carta: non ho fatto nulla, neanche uno schizzo.
  • Letto pochissimo, quel poco molto bello: "Love song" di Federico Novaro 
  • Da anni non facevo un bagno al lago (ma neanche in piscina), questa volta ci sono riuscita, con divertimento.
  • Gestire la mia cagnolina è stato più facile e difficile del previsto: a casa lei ha trovato la felicità e la calma nello stare spesso in veranda, abbaiando quasi mai nonostante vedesse e sentisse altri cani; fuori invece era tutto un tirare e abbaiare agli altri cani, un cercare di inseguire gatti (Anguillara ne è pieno): uno stress!
  • Per far passeggiare Kristal dovevo prendere ogni volta l'auto e spostarmi alla ricerca di angoli verdi liberi, non recintati - difficili da trovare. Per fortuna l'anno scorso il Comune con l'aiuto di un'associazione animalista ha aperto un'area cani dotata di acqua e anche attrezzi per l'agility dog. In realtà c'è anche una seconda area cani nascosta non molto lontana dalla prima, in un quartiere di villette da ricchi dotate di grandi giardini - quindi praticamente inutile (tra l'altro la sua ubicazione mi è stata rivelata da una signora inglese che aveva un bel setter di nome Pumpkin).
  • Durante il periodo estivo adesso per raggiungere il lago di Martignano (che è situato all'interno di una conca, circondato da colline erte che vanno scavalcate) bisogna parcheggiare l'auto più lontano, in basso. A scelta si può fare una passeggiata in salita, un po' faticosa per chi non è allenato, oppure aspettare una navetta che gira a orari non fissi.
  • L'acqua di Martignano non è granché, meglio quella di Anguillara, abbastanza pulita e trasparente.
  • Esistono due spiagge per cani, una a Vigna di Valle e una a Martignano, ma non ci siamo andati anche perchè Kristal se tenuta al guinzaglio abbaia a quasi tutti i cani: una vera casinista (con tono anche acuto e perforante).
  • Il lungolago di Anguillara e la spiaggia erano molto affollate da varia umanità, avessi avuto un goccio delle doti di un George Grosz avrei disegnato e dipinto a volontà.
  • A parte i cigni che passeggiano e mangiano in mezzo ai bagnanti ho visto anche uno stand che vendeva la grattachecca gestito da una coppia di indiani/srilankesi, lei con vestito del suo paese lui con una maglietta di Superman.
  • Questa volta non ho potuto vedere molti miei amici di Roma, solo una "vecchia" amica d'Accademia che non vedevo da un po' e che fortunosamente si trovava a passare per Trevignano, e poi la mia cara amica Anna Retico che sono passata a trovare a Ostiense, a Eataly, dove espone le sue creazioni con il gruppo RHOME MADE.
  • Non ho citato o messo foto delle opere di Gianluca Esposito, pure presente a Eataly, perchè vorrei parlarne in un post futuro - mi piace molto!
  • Tra i momenti più belli ad Anguillara: le passeggiate serali sulla spiaggia con Kristal, al buio, nella calma più totale, con il sottofondo dello sciabordio dell'acqua e la visione delle luci di Anguillara arrampicata sulla rocca.
Parcheggi nelle aree di servizio delle autostrade italiane: la maggior parte senza copertura, o se ci sono sono "carine" e striminzite.
Il lago di Bracciano da Anguillara, i giardini pubblici con immancabile monumento ai caduti della Grande Guerra, infine una targa romanista.
Il primo recinto per cani di Anguillara. Kristal con Macchia e Tequila.
Il secondo recinto per cani di Anguillara, a sinistra, sempre vuoto
Salendo verso il lago di Martignano (a destra)
A sinistra Kristal a Martignano; a destra il lago di Bracciano 

Il gruppo RHOME MADE a Eataly (Ostiense): i mobili di Officina Move, i gioielli "riciclati" di Anna Retico, le borse/libri di Book in bag

giovedì 27 agosto 2015

Leggeteli per me

"Leggeteli per me" potrebbe diventare una rubrica ricorrente su questo blog, visto il tempo sempre minore che posso dedicare alla lettura di libri e fumetti. Ormai riesco (quasi) a fermarmi in tempo prima di comprare libri che vorrei leggere ma che probabilmente finirebbero a ingrossare una pila già molto lunga.
Non posso leggere molti libri della mia lista desideri, ma qualcun altro potrebbe, no?
Allego ai titoli seguenti le descrizioni che si trovano sui siti dell'editore, credo siano quelle che si trovano in quarta di copertina, più due righe (in corsivo) di mio commento.

Fredrik Sjöberg L'arte di collezionare mosche

Tutti nell'intimo siamo collezionisti di mosche, anche se non ce ne siamo mai accorti.

«Nessuna persona sensata si interessa alle mosche», e soprattutto, ahimè, non le ragazze. Ma sono questi screditati insetti ad aver cambiato la vita di Fredrik Sjöberg, o meglio, la curiosa famiglia dei sirfidi, che abbondano nell’idilliaca isoletta svedese dove si è trasferito e di cui è uno dei maggiori esperti e collezionisti. E sono loro il suo ironico punto di partenza per osservare la vita da un’altra ottica, l’alfabeto di una lingua nuova per leggere il paesaggio, e forse il mondo. La lentezza; la poesia dell’attesa; la sicurezza del vivere entro i confini ristretti di un’isola perché «si dorme meglio con la porta chiusa»; il collezionismo come bisogno di controllare il caos dell’esistenza; gli altri grandi irrequieti, Chatwin, Lawrence, Kundera, affascinati dalla catalogazione: attraverso divagazioni, storie, aneddoti si resta presi nella rete di un’incantata affabulazione, fino a scoprire che «tutti nell’intimo siamo collezionisti di mosche, anche se non ce ne siamo mai accorti». Un inclassificabile romanzo-conversazione in cui all’esperienza dell’autore fa da controcanto l’avventurosa vita di René Malaise, geniale inventore della trappola che ha permesso di scoprire migliaia di nuove specie: un don Chisciotte alla Balzac, esploratore in Kamčatka, nella Birmania dei tagliatori di teste, in luoghi selvaggi che erano allora chiazze bianche sulle carte geografiche, illustre scienziato e teorico visionario dell’esistenza di Atlantide. L’uomo degli eccessi che diventa per Sjöberg il suo inafferrabile alter ego. Sarà poi così vero, allora, che la felicità è a portata di mano, che basta contemplare il proprio giardino, che l’arte di porsi limiti è forse il suo segreto?

Di questo libro ho sentito parlare in una trasmissione di Radio3 Scienza, questa; è stato intervistato l'autore e certamente questo ha stimolato la mia curiosità nei confronti del libro.



AA. VV.  Sette pezzi d'America
dal watergate a scientology, i grandi scandali americani raccontati dai premi pulitzer


Un particolare mosaico degli ultimi trent’anni di storia americana attraverso sette grandi inchieste giornalistiche premiate dal Pulitzer. Dal caso Watergate allo scandalo dei preti pedofili, dal Vietnam a Scientology fino all’industria del tabacco, vengono denunciati omicidi, corruzioni, abusi e insabbiamenti nel governo e nelle multinazionali, nelle religioni e nella scienza. In questo libro sono raccolti gli articoli originali e la ricostruzione delle indagini portate avanti da reporter di testate celebri come New York Times, Wall Street Journal, Washington Post e Boston Globe, ma anche da tre battaglieri giornali di provincia. Sette inchieste memorabili, che non hanno soltanto raccontato la storia: l’hanno cambiata.

Mi piacciono i reportage scritti bene (anche se non so se è questo il caso, ma probabilmente sì), mi interessa la storia americana, i grandi casi: avrebbe potuto essere una bella lettura.


Horst Bredekamp  Immagini che ci guardano


Uno fra i più autorevoli storici dell’arte dei nostri giorni si interroga sul perché l’idea stessa di immagine, il suo fascino e la sua potenza siano temi sempre attuali. Questo dipende in primo luogo dall’inedita predominanza del visuale in tutti gli ambiti del nostro quotidiano. Ma dietro si annida un problema più profondo e paradossale: le immagini, in quanto artefatti, non possiedono vita propria, eppure sviluppano una presenza che le differenzia e le eleva rispetto alla materia inanimata. Da qui l’aspettativa che la riflessione possa spingersi oltre il livello del puro sguardo, della mera contemplazione.
Nell’apparente conflitto tra fissità e vitalità sta il vero potere attivo delle immagini. Partendo da questo presupposto, Horst Bredekamp sviluppa una teoria dell’atto iconico complementare a quella dell’atto linguistico e distingue tre aree in cui le immagini operano attivamente: la vita artificiale, lo scambio di immagine e corpo e l’energia autonoma della forma.
Il volume rappresenta la summa di decennali ricerche sulla fenomenologia delle immagini e sulla loro forza intrinseca.

Questo volume di Bredekamp è stato segnalato da Boris "Borja" Battaglia, lo immagino un po' denso ma interessante. Eh, pazienza.


Antonio Faeti  Gli amici ritrovati. Tra le righe dei grandi romanzi per ragazzi


Gli amici ritrovati, con riferimento al grande romanzo di Fred Uhlman, sono alcuni dei libri che Faeti ha letto, amato e infine raccontato per anni, sotto forma di prefazioni e postfazioni. Non si tratta di letture critiche, ma di suggestioni, riflessioni personalissime, nelle quali confluiscono, insieme ai richiami letterari, i racconti di vita vissuta, l'esperienza come maestro elementare, le strade di Bologna, il cinema, i fumetti, l'Italia del dopoguerra e quella dei giorni nostri. Il risultato è una selezione di "introduzioni alla lettura", come lui stesso le definisce, che ci aiuta a orientarci nelle librerie dei bambini e dei ragazzi, ci spinge a ripescare le nostre letture dell'infanzia, ci guida alla scoperta di libri mai letti, ci fa ritrovare emozioni letterarie sopite. E in questo modo, fatalmente, ci porta a ritrovare qualcosa anche di noi.


AA.VV.  Umanesimo e rivolta in Blade Runner 



“Il mio romanzo diventerà una livida, gigantesca accozzaglia di androidi in scadenza che uccidono gli umani, nel mezzo di un caos mortale – il tutto estremamente emozionante da vedere. Al confronto, il mio libro risulta noioso”. Così Philip K. Dick, in un testo del 1981, a proposito di Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, quando il suo romanzo stava per diventare un film “da quindici milioni di dollari”. Si può concordare, in parte ci sembra legittimo, con Dick: Blade Runner, è innegabile, non ha molto da spartire con il testo da cui prende le mosse, resta però il fatto che quella gigantesca accozzaglia di androidi in scadenza, cioè Blade Runner di Ridley Scott, ha segnato una frattura nel modo di fare e intendere il cinema di fantascienza. Umanesimo e rivolta in Blade Runner: Ridley Scott vs Philip K. Dick quinto volume della serie “corpo a corpo” è dedicato a questi due capolavori della science fiction, e, come di consueto, si caratterizza per l’approccio libero da vincoli disciplinari e per l’ampia e differenziata provenienza dei contributi. Come al solito non c’è nessuna pretesa di dare risposte definitive, e meno che mai quella di stabilire “meglio il libro, meglio il film”. Aprire piuttosto a domande, insinuare dubbi, invitare alla riflessione, crediamo sia ancora utile lavorare così, perché se questo è lo scopo nobile delle opere d’arte a maggior ragione deve essere almeno l’intento del lavoro critico che su quelle opere si fa.

Ho sempre voluto leggere qualche saggio di approfondimento su Blade Runner, uno dei miei film preferiti. Chissà com'è. 

giovedì 20 agosto 2015

Mio corso su Manga Studio 5 a Milano, a novembre

L'Associazione Autori di Immagini (ex Associazione Illustratori) organizza da tempo corsi di tutti i tipi (come potete vedere sul loro sito) tra cui un breve corso su Manga Studio 5 /Clip Studio Paint che sarà da me tenuto in 2 giorni a Milano, il 14 e il 15 novembre (8 ore in entrambi i giorni con pausa pranzo in mezzo).
Ho deciso di dare una panoramica del programma ma anche di dare qualche indicazione in più sulla creazione della tavola a fumetti, poiché credo che il programma interessi molto i fumettisti, più che gli illustratori (per quanto adesso l'ultima versione del programma abbia raggiunto una buona qualità nella gestione e nell'uso del colore).


Data anche la complessità del programma ho ritenuto che fosse utile riservare qualche ora del secondo giorno a fare un po' di pratica, in maniera da poter poi rispondere ai possibili problemi all'istante - si ricordano meglio certe procedure, certe opzioni se sperimentate subito; per questo è consigliato venire con un pc portatile e tavoletta grafica, per quanto non sia vietato portare un mouse al posto della tavoletta grafica, o anche solo un quaderno per prendere appunti - ma troverei molto difficile memorizzare bene le informazioni, in quest'ultimo caso.
Il corso partirà se si raggiunge un minimo di 15 iscrizioni, e avete tempo per questo fino a 5 giorni prima del 14 novembre.
Trovate tutti i post e i link che riguardano il programma Manga Studio (Clip Studio Paint) in questo post, dove ho raccolto link a tutorial, articoli, risorse varie.
 Esiste anche un gruppo su Facebook dedicato a questo programma che ha più di 900 iscritti - troverete consigli e discussioni sulle varie problematiche.
 
Di seguito un programma di massima del mio corso, a cui si aggiungerà il tempo dedicato a un'esercitazione pratica (potrebbe essere la creazione veloce di una striscia a fumetti dal bozzetto all'esportazione finale):

Interfaccia grafica
Personalizzare lo spazio di lavoro (Workspace)
Come impostare le preferenze del programma
Palette e menu bar

Gli strumenti
I pennelli: come personalizzarli e crearne di nuovi
I rulers (i righelli): linee, cerchi, effetti vari, ecc.
I rulers prospettici: come impostare una prospettiva
Altri strumenti (sfumature, effetti, selezioni, ecc.) 

I livelli
Livelli normali e livelli vettoriali
Livelli a retino
Gestione e impostazioni dei livelli

Il colore
Gestire le palette dei colori
RGB e CYMK

Creare una storia a fumetti

Come impostare una tavola dal bozzetto alla versione finale (inchiostrazione, retini, colore)
 Per la versione EX (che ha in più la funzione “multipages”) come impostare una storia a fumetti con più pagine
Come importare disegni o schizzi da usare nelle tavole a fumetti
Impostare la squadratura (Ruler Frame)
Come inserire testo e balloon
Impostazioni per l’esportazione delle tavole

I modelli 3D
Come usare i modelli 3D presenti nel programma
Come importare i modelli 3D

 Trovate il modulo per l'iscrizione e altre info qui, e potete scrivere per domande ulteriori a: info@associazioneillustratori.it

domenica 9 agosto 2015

Usare Facebook con consapevolezza (o non usarlo per niente?)

Lo dico subito: non lascerò Facebook finché ci saranno anche minimi vantaggi per me ad essere lì; potrà succedere forse che cambierò il mio modo di usarlo a seconda dei momenti, o con l'arrivo di nuove opzioni. Certamente più informazioni avrò sulle conseguenze di quello che pubblico meglio sarà, e in generale questo vale per tutti i social, non solo Facebook.
Su Facebook ad esempio sto molto attenta a scegliere con chi condivido i contenuti che pubblico: ho inserito i miei quasi 1000 contatti (definiti tutti "amici" da Facebook) in diversi gruppi a seconda del grado di conoscenza: oltre ai canonici "familiari" e "conoscenti" ne ho creati diversi altri, e il gruppo più grosso è quello dove inserisco gli appassionati di fumetti che mi chiedono l'amicizia per il lavoro che svolgo. A seconda di quello che pubblico nel mio status questo sarà condiviso o meno con alcuni gruppi, oppure reso pubblico quando l'argomento è molto generico o inerente al fumetto (e quindi visibile anche a chi mi "segue" senza avermi chiesto l'amicizia).

Sono consapevole che anche le cose che pubblico per un gruppo ristretto (che so, gli amici intimi) può essere divulgato e visto da altri, con o senza consapevolezza: quindi non pubblico pensieri che non vorrei fossero mai resi pubblici; con la scelta dei gruppi con cui condividere questo o quello semplicemente limito la possibilità di polemiche con determinate persone, che al 90% non conosco bene (dò sempre un'occhiata veloce alle bacheche di chi mi chiede l'amicizia, non sempre si riesce a capire con chi si ha a che fare, posto che serva a qualcosa).
Il problema è che molti di noi sono presenti su Facebook sia con parte della vita privata (in senso generico) sia con il proprio lato pubblico e professionale: è facile gestire male le impostazioni di privacy, è facile mostrare a gente sconosciuta troppo di noi.
Per me è stato molto bello aver trovato un minimo di contatto con parenti che ho sparsi in mezza Italia e anche nel mondo; è bello e anche utile avere contatti e scambio di informazioni con colleghi fumettisti (molti dei quali non avrei raggiunto - che so - con il telefono, o frequentandoli di persona, dato che anche qui siamo sparsi in tutta Italia).


La maggior parte dei contatti che ho su Facebook derivano da richieste altrui, di mio mi muovo molto poco a cercare amici o colleghi, forse per una strana forma di timidezza.
Ho anche problemi nei criteri di accettazione delle "amicizie": se capisco che chi mi fa la richiesta è un razzista o qualcosa di simile non ho dubbi nel rifiutarla (che poi è sempre possibile "seguire" i miei post pubblici), se invece vedo simpatie e affiliazioni ad associazioni o movimenti che detesto mi vengono molti dubbi. Chi mi chiede l'amicizia di solito lo fa perchè interessato al mio lavoro, e quello può essere seguito attraverso l'opzione "Segui"; spero che nessuno consideri l'accettazione di un'amicizia su Facebook come un mezzo per poter conoscere di più qualcuno, e in ogni caso io personalmente non ne avrei nessuna voglia.
Nonostante le parole scritte nella mia pagina Info su Facebook (poco visibile in effetti) e anche qua sul blog - un invito a scrivermi le motivazioni della richiesta di amicizia - il 95% delle persone non lo fa, non c'è niente da fare; se le 50 persone in attesa di risposta lo facessero potrei spiegare che c'è il tasto "Segui", che sarebbe esattamente equivalente - per loro - a una accettazione dell'amicizia.

Dimenticavo: sto e starò su Facebook anche per gestire la pagina di MangaStudio e Clip Studio Paint, che ha ormai più di 900 iscritti, e la pagina di Fumetti in giro.

Io non ho una tariffa dati sullo smartphone, quindi quando non sono in casa non sono "collegata", ma la maggior parte delle persone lo è, e Facebook  ormai è diventato il centro non solo dei nostri contatti con gli amici, ma anche del reperimento delle notizie in generale - cronaca, cultura, società, sport, ecc.
Così come quando cerchiamo notizie attraverso i motori di ricerca, così anche su Facebook vediamo e troviamo quello che stabiliscono gli algoritmi, che selezionano per noi migliaia e migliaia di notizie. Il rischio è quello di trovare quello che ci aspettiamo già di leggere, e che coincide con i nostri gusti (o pregiudizi, talvolta); leggere ad esempio questo articolo: "Il confronto delle idee nell'epoca di Facebook".
Questo è qualcosa di cui dobbiamo tenere conto, e che va monitorato da chi può farlo, ma non è una cosa facilmente risolvibile, a mio parere; di natura tendiamo a essere interessati a...ciò che ci interessa, e tendiamo a non voler perdere tempo con ciò che pensiamo non possa interessarci o farci male (certi tipi di notizie non riesco proprio a leggerle). È quasi inevitabile creare una bolla e viverci dentro, come è quasi inevitabile nella realtà, e non solo sul web, crearci un giro di amicizie che rispecchi almeno in buona parte i nostri interessi, i nostri gusti, le nostre credenze; magari con intersezioni con altre "bolle" un po'  distanti dal nostro modo di pensare, ma in cui troviamo perlomeno persone con cui discutere civilmente.
In effetti avremmo bisogno ogni tanto dell'incontro con il "diverso totale" da noi, con la sorpresa, con l'inaspettato; non so se si potrebbe creare un algoritmo che contempli questa variabile, non so se vorremmo usarlo. Di certo ci sono nuovi social network che invece spingono al contrario, verso la creazione della "bolla" perfetta: Quag ("Stesse passioni, nuovi contatti. Ti facciamo conoscere nuove persone che condividono i tuoi stessi interessi. Persone interessanti, proprio come te.").

Tutta la nostra vita digitale è monitorata, meglio saperlo e comportarci secondo le nostre priorità, esigenze e vantaggi, se ci sono; qui un articolo che ne parla: "Come guadagna Facebook?".
C'è chi abbandona Facebook, si può fare, e le motivazioni possono essere diverse: ad esempio leggere questo articolo e relativi commenti: "Perché Facebook vale un abbandono".
Questo pezzo invece presenta una specie di racconto molto specifico e diretto sul modo di usare Facebook da parte di una persona, con tutte le contraddizioni del caso: "La mia vita su Facebook".
E questo invece presenta diversi aspetti su cui riflettere: da una parte l'importanza delle impostazioni di privacy su Facebook, dall'altra lo scatenarsi dell'aggressività uguale e contraria tra due parti opposte: "Linciamo umani".

giovedì 6 agosto 2015

Post estivo

Post estivo, ovvero un po' confusionario - il grande caldo persistente ha scombussolato un po' i miei ritmi e devo dire ha influito anche sull'umore e la voglia di fare certe cose.

Innanzitutto un aggiornamento per chi ha letto sul mio blog l'ultimo post a proposito della vicenda del fumettista Luca Vanzella e del marito argentino: per adesso Roberto Ruager potrà rimanere in Italia.

Su Facebook è arrivata anche la pagina ufficiale di Nathan Never gestita dalla Sergio Bonelli Editore; eventuali anticipazioni, disegni o bozzetti della storia che sto disegnando saranno pubblicate lì, e non più sul mio blog (con la storia sto andando avanti un po' lentamente sia per impegni personali sia perchè il caldo mi sta stancando molto).

Ho anche diversi articoli da consigliare (con argomenti vari - scienza, vita digitale, storia, foto, ecc.) ma credo li riunirò in un altro post.


Per chi non segue il mio Tumbrl "Fumetti senza fine" (o il mio account su Facebook): il disegno qui riprodotto fa parte di una serie di studi su un progetto di fumetto (per adesso davvero in alto mare) di cui ho iniziato a parlare qui (dentro ci sono altri link verso altri disegni su Tumbrl). Come scritto più recentemente su quel blog credo che potrei cambiare il titolo, e il filo rosso della storia - che se veramente riuscissi a metterla giù dovrebbe essere lunga diverse decine di pagine.
Per adesso ci sono flash, immagini, piccole sequenze, e una sottile profonda urgenza, e disagio, e incertezza su dove andrò a finire. Il poco tempo non aiuta, neanche l'umore altalenante.

Buona estate, spero la passiate meglio di me!



martedì 21 luglio 2015

Solidarietà tra fumettisti, matrimoni gay e una piccola polemica

Screenshot da Gay.it
Il Luca menzionato nella foto qui a corredo (fatta a un articolo di Gay.it) è Luca Vanzella, sceneggiatore di fumetti, sposato da diversi mesi con un fotografo argentino (in Argentina i matrimoni gay sono legali).
La notizia del rischio di espulsione dall'Italia del marito di Luca Vanzella gira da un po' sui vari social network, specialmente tra chi è sensibile alla lotta per i diritti civili delle coppie gay, ma gli articoli che sono girati fino a poco tempo fa non citavano per esteso il nome di Vanzella, e quindi nell'ambiente fumettistico la notizia è arrivata un po' in ritardo.
Io ad esempio ho capito che era coinvolto un collega solo dopo aver letto il post del 13 luglio di Wally Rainbow ("Solidarietà..."), dove viene raccontato chi è Luca Vanzella e quale è il problema che sta affrontando (confido che possa essere risolto dato che se ne sta interessando la Rete Lenford, un team di avvocati che si occupano dei diritti LGBTI che proprio recentemente ha vinto un ricorso alla Cassazione contro la sterilizzazione forzata per la rettificazione degli atti di stato civile delle persone transessuali).

Wally Rainbow ha un blog dove parla della rappresentazione dell'omosessualità nei fumetti - un blog militante e che è caratterizzato da toni e contenuti "senza peli sulla lingua": fumetti Marvel, DC, Bonelli, italiani in genere, manga, ecc. vengono messi al setaccio e commentati secondo l'aspettativa dell'autore di vedere rappresentati nei fumetti quelli che sono i cambiamenti nella società, anche la presenza più visibile e attiva di una minoranza che proprio in questi ultimi anni sta lottando in molti paesi (tra le altre cose) per l'ottenimento del matrimonio egualitario.
Aldilà delle specifiche opinioni di Wally Rainbow su determinati fumetti, o artisti, o case editrici credo che gli argomenti affrontati (e le notizie riportate, spesso poco o per niente note nell'ambiente fumettistico italiano) siano degni di attenzione,  con questioni che in effetti talvolta andrebbero approfondite. Si capiscono meglio i toni polemici dell'autore se si leggono un bel po' di post assieme, senza soffermarsi solo sugli ultimi due da me citati.

Detto questo rimando alla lettura non solo di "Solidarietà...", dove Wally sembra "sfidare" i fumettisti a parlare apertamente del problema di Vanzella sui rispettivi social, ma anche del post seguente, "Chiarimenti...", dove tiene conto delle reazioni al suo post e di come la notizia sia stata poi "diversamente" linkata (la foto di me che mangio una brioche è presa dal mio profilo Facebook, dato che sono citata nell'articolo).
Sono intervenuta nei commenti al primo post dubitando che ci fossero motivi di omofobia latente tra i miei colleghi, ho condiviso il post di Wally Rainbow su Facebook e lì ho spiegato che si poteva anche non essere del tutto d'accordo o in generale con i toni usati (che a quanto pare hanno urtato diverse persone), ma che quello comunque era il post dove Luca Vanzella, fumettista, veniva citato (al contrario degli altri due articoli che hanno parlato della notizia, quello di Gay.it e quello di Redattore Sociale).
Dopo aver letto il secondo post "Chiarimenti..." e dopo aver verificato che in effetti il post di Wally Rainbow era stato linkato da un piccolo numero dei miei contatti (la notizia della Corte USA che permette i matrimoni gay invece era stata linkata moltissimo, al confronto), mi ha dato un po' da pensare.
Mi viene il dubbio che parecchi non hanno linkato Wally e Gay.it perchè troppo... militanti? imbarazzanti per certi contatti? Non posso saperlo, e la mia è una sensazione basata su quello che ho visto attraverso la mia cerchia dei contatti (che non comprende certo tutti i fumettisti italiani).
Di certo - come scrive Wally Rainbow - la notizia riguardante uno sceneggiatore abbastanza noto non è stata quasi riportata da nessun sito fumettistico.

Dato che si è parlato di omosessualità e diritti civili segnalo un  libro molto interessante (e importante nel suo genere) uscito da poco: "Tutta un'altra storia - L'omosessualità dall'antichità al secondo dopoguerra" di Giovanni Dall'Orto.
Questo libro "è una storia dell'omosessualità e degli omosessuali, e non dell'omofobia e degli omofobi, a differenza di molti altri saggi provenienti dal mondo accademico, che da trent'anni si concentrano su ciò che hanno detto giudici, inquisitori, preti, psicoanalisti, psichiatri, moralisti, dottori...disinteressandosi di cosa pensassero le loro vittime" (dalla prefazione dell'autore).
Libro poderoso ma avvincente, molto documentato e con un bell'apparato di note a fondo libro; quando lo finirò ne parlerò in maniera più approfondita.